RIASSUNTO
Fino a qualche decade fa queste forme erano considerate inguaribili. Oggi il raffinamento delle tecniche diagnostiche permette di intervenire in alcuni casi selezionati, migliorare i disturbi nella maggior parte dei pazienti operati e di guarirne alcuni.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – I by-pass
Nelle malattie occlusive (da trombosi stabilizzata) il ritorno del sangue venoso è ostacolato e, quando le cure mediche e fisiche non hanno migliorato i casi più gravi, è possibile eseguire innesti venosi o by-pass (preferibilmente da lato malato a quello sano).
Una malattia occlusiva può essere a lungo controllata con cure mediche e fisiche per favorire la formazione di circoli collaterali spontanei. La chirurgia diviene opportuna in caso di insuccesso a lungo termine.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – le interruzioni
Nelle sindromi da ricanalizzazione (la trombosi viene riassorbita e la vena si riapre e rimane danneggiata) il sangue venoso inverte la sua direzione (reflusso) e, quando le cure mediche e fisiche non hanno migliorato i casi più gravi e non vi sono le condizioni per interventi ricostruttivi è possibile eseguire semplici interruzioni venose (preferibilmente in presenza di circoli collaterali validi studiati con la diagnosica i 3° livello).
Una malattia da reflusso è invece più difficilmente controllabile con cure mediche e fisiche a causa della maggiore stasi ed ipertensione venosa. Le ulcere croniche ad essa conseguenti sono più frequenti e ribelli ai trattamenti medico-fisici.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – le valvuloplastiche
Nelle sindromi da ricanalizzazione (la trombosi viene riassorbita e la vena rimane danneggiata) il sangue venoso refluisce (reflusso) ed in alcuni casi selezionati dei più gravi, è possibile eseguire interventi ricostruttivi mediante la riparazione micro-chirurgica delle valvole (valvuloplastica esterna o intra-venosa).
Le sedi preferenziali sono la vena femorale comune (1),
la v. femorale superficiale (2) e la v. poplitea (3).
La ricostruzione può essere eseguita su valvole sane, ma disfunzionanti, su residui di valvole riparabili o, in assenza completa di valvole (sindrome da avalvulia), con la creazione di nuove valvole. Questi interventi possono riportare la funzione venosa molto vicino alla normalità.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – le valvuloplastiche esterne
I lembi valvolari integri e solo allontanati fra loro per una semplice dilatazione della parete venosa. Possono essere riavvicinati fino a recuperare una normale funzione di chiusura con l’applicazione di una protesi esterna circolare
(come un piccolo tubo)
Gli interventi possono essere eseguiti su valvole variamente distribuite nelle vene profonde (ed anche in quelle superficiali), se viene dimostrato dagli esami diagnostici che esistono le condizioni per poter prevedere il successo terapeutico.
Dopo la riparazione le valvole venose impediscono il reflusso del sangue che viene diretto nuovamente verso il cuore. Si riduce la stasi periferica, causa dei sintomi e dei danni dei tessuti, la tendenza progressiva della malattia ed il rischio trombotico.Gli interventi possono essere eseguiti con diversi materiali sintetici (protesi) e con l’aiuto di piccole suture (cuciture) longitudinali sulla parete venosa esterna nei punti maggiormente dilatati delle valvole.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – le valvuloplastiche interne
I lembi valvolari integri, ma solo parzialmente stirati ed allontanati fra loro, possono essere riavvicinati e distesi, fino a recuperare una normale funzione di chiusura con piccole suture.
Nei casi di avalvulia (scomparsa delle valvole) è oggi possibile creare nuovi lembi con i tessuti interni della stessa vena.
Le valvole venose impediscono il reflusso del sangue che viene diretto nuovamente verso il cuore e riducono la stasi periferica, causa dei sintomi e dei danni dei tessuti.
LA CHIRURGIA DELLE VENE PROFONDE – le neovalvole
UN CASO CLINICO: sindrome post-trombotica con ricanalizzazione ed insufficienza della vena poplitea sinistra e verici recidive in paziente già sottoposta ad asportazione della grande safena mediante stripping ed ulcera malleolare persistente da molti anni. Ricostruzione di neovalvola della poplitea e trattamento con laser endovenoso delle varici recidive.