VARICI RETICOLARI (lesioni di 2-5 mm.di diametro) e
CAPILLARI (lesioni di 0,2-1 mm.di diametro)
RIASSUNTO
In 2/3 dei casi i capillari (telangectasie) sono causati dalla presenza di vene “nutrici” che li riforniscono. In questi casi è opportuno trattare prima le vene nutrici reticolari e dopo i capillari, altrimenti si ripresenteranno in tempi brevi o addirittura tenderanno a peggiorare.
In alcuni casi le varici reticolari che rappresentano il drenaggio (lo svuotamento) dei capillari devono essere trattate successivamente.
Se, a loro volta, sono associate a varici tronculari (vene varicose propriamente dette), il trattamento di queste ha la precedenza.
Le tecniche migliori sono la scleroterapia,il laser endovenoso e di superficie.
Molti capillari si atrofizzano con il trattamento delle vene “nutrici” senza terapia diretta.
LA SCLEROTERAPIA delle varici reticolari associate a capillari
Varici reticolari Capillari (rossi) Transilluminazione
Le varici reticolari sono state sempre ritenuteasintomatiche. Da una recente ricerca risulta al contrario che, se particolarmente diffuse, possono causare i tipici
sintomi da insufficienza venosa anche in soggetti con vene safene normali. Perciò sono da considerarsi un vero stato di malattia e non soltanto un problema estetico.
Esistono casi non infrequenti, apparentemente di soli capillari, che sono accompagnati da disturbi tipici dell’insufficienza venosa. Un ricerca più accurata con transilluminazione permette di individuare le “vene nutrici” non visibili a occhio nudo.
Deve essere preceduta dal trattamento delle varici maggiori
Le iniezioni sclerosanti sono ancora considerate il metodo di trattamento migliore, oggi aggiornato con la preparazione dei farmaci in emulsione gassosa (schiuma)
Per raggiungere questi risultati sono necessarie numerose sedute
con lunghi intervalli.
Il laser endovenoso può essere indicato nelle varici di maggior calibro per limitare l’uso di farmaci ed il numero di sedute.
Caso clinico di varici reticolari con voluminose micro-varici e capillari venulari
- Le iniezioni sclerosanti sono state eseguite con la preparazione dei farmaci in emulsione gassosa (schiuma) con la guida della transilluminazione
- Dopo 1 mese residua una piccola parte di
capillari rossi - Il risultato dopo 6 mesi è vicino a quello definitivo
CAUTELA E PRUDENZA…
L’introduzione del farmaco sclerosante nelle piccole vene (microvarici) e nei capillari (telangectasie) non è seguita dalla sua diffusione in altre sedi a distanza e non provoca complicazioni severe, purchè vengano rispettate alcune regole generali, come l’esclusione di tendenze allergiche, ipercoagulative, dosaggi e concentrazioni moderate.
E’ meglio ottenere un risultato iniziale parziale che provocare complicazioni inestetiche.
I pazienti devono essere informati dettagliatamente sui tempi di trattamento e sulle possibili complicazioni.
QUALCHE ESEMPIO
Le micro-iniezioni sclerosanti sono ancora considerate il metodo di trattamento migliore.
LA SCLEROTERAPIA dei capillari associata al LASER di superficie
Le micro-iniezioni sclerosanti possono essere potenziate dall’impiego di un laser di superficie per l’eliminazione di quelli più piccoli (e rossi) e per l’interruzione delle loro connessioni (per facilitare la permanenza del farmaco sclerosante all’interno).
COMPLICAZIONI POSSIBILI
Le principali complicazioni che si possono manifestare anche dopo tecniche eseguite correttamente sono la comparsa di
piccole piaghe (possono lasciare piccole cicatrici piane e chiare, sono molto rare con le tecniche moderne)
- pigmentazioni (macchie brune simili a lentiggini che tendono a scomparire spontaneamente dopo qualche mese)
- nuovi capillari rossi (di origine infiammatoria).
Anche questi tendono a scomparire o comunque a ridursi spontaneamente. Tutti questi effetti collaterali possono essere pazientemente trattati e risolti.
N.B.La scomparsa dei postumi del trattamento richiede tempo (da alcune settimane a qualche mese).
Gli specialisti vi sapranno informare ed assistere.
IL PERCORSO E IL METODO
La scleroterapia dei capillari deve essere eseguita seguendo alcune regole essenziali:
1 – assicurarsi che non vi siano danni delle vene maggiori (le vene-varici tronculari e reticolari). E’ buona regola sottoporre il / la paziente ad una indagine strumentale preliminare con eco-color-Doppler. In 1 caso circa ogni 10 viene infatti occasionalmente osservata un’insufficienza venosa insospettabile in soggetti senza sintomi.
2 – iniziare il trattamento dalle vene di maggiore diametro a quelle di minore diametro dalle più alte (coscia) alle più basse (gamba).
3 – applicare il bendaggio contemporaneamente alle iniezioni
Ecco un esempio di una paziente anziana con forti dolori, episodi emorragici e grave inestetismo giudicata non trattabile in altra sede….. Da oltre 3 anni il risultato si mantiene.