RIASSUNTO Uno dei principi fondamentali delle cure per malattie delle vene e dei linfatici è costituito dall’elastocompressione, ben nota fino dalla più lontana antichità, che può essere oggi eseguita nei vari casi e durante i vari trattamenti con le moderne bende e calze elastiche. I vari tipi e gradi di compressione dovrebbero essere prescritti da Specialisti del settore.
ELASTOCOMPRESSIONE con BENDE
Rappresentano il migliore supporto tecnico complementare per la chirurgia, la scleroterapia e la cura delle malattie delle vene e dei linfatici a breve e medio termine (A lungo termine sono più maneggevoli e stabili le calze)
Bende e calze devono esercitare la pressione desiderata in senso decrescente dalla caviglia alla coscia
(tensione differenziata). La prima base della scelta è una perfetta misura della lunghezza e dei diametri dell’arto.
Sarebbe buona regola basare poi l’indicazione alla all’elastocompressione misurando preventivamente le pressioni venose. Bende e calze sarebbero meglio tollerate ed efficaci. Con questi accorgimenti infatti non si corre il rischio di prescrivere calze troppo leggere (inefficaci) o calze troppo strette (intollerabili).
Per i relativi aggiornamenti rimandiamo al capitolo sulla diagnosi (Diagnostica strumentale di 2° livello).
Esistono numerosi tipi di bende e materiali di imbottitura e rivestimento, adatti ai diversi impieghi.
La compressione con bende deve anche essere eseguita DURANTE il trattamento chirurgico e la scleroterapia. E’ fondamentale per l’ottimizzazione del risultato, la limitazione degli eventuali effetti collaterali e per ottenere una guarigione più rapida. I materiali da imbottitura hanno lo scopo principale di comprimere il territorio curato in corrispondenza delle vene. Il provvedimento più moderno è rappresentato da un bendaggio con con cuscinetti di gel refrigerante. Il freddo riduce ecchimosi (lividi), ematomi (raccolte di sangue) e il diametro delle vene trattate accelerando la guarigione.
ELASTOCOMPRESSIONE con BENDE
ELASTOCOMPRESSIONE con CALZE
In questo caso il bendaggio refrigerante intraoperatorio viene sostituito dopo circa 30 minuti con un secondo cuscinetto refrigerante mantenuto in sede da una calza di 1° classe di compressione per 7 giorni.
Esistono diversi modelli, taglie, tensione del tessuto (misurata in “denari”) e gradazioni di compressione (misurata in mm. di mercurio). La gradazione, o “classe di compressione” rappresenta il miglior criterio di scelta sulla base della severità clinica e, possibilmente, della pressione venosa.
Sono il provvedimento più efficace e facile da gestire per la cura, il mantenimento, la riabilitazione nella malattie veno-linfatiche ed il miglior complemento per la prevenzione di flebiti e trombosi. L’opinione popolare secondo la quale le calze sono insopportabili oppure inutili deriva dall’erronea prescrizione, in termini di indicazione clinica e vendita di misure, taglie e grado non corretti.
Effetti della compressione elastica come prevenzione e terapia di scelta.
In presenza di valvole ancora parzialmente integre, il riavvicinamento delle pareti venose, ottenuto con bende o calze ed accentuato dal movimento muscolare, produce una ripresa della funzione valvolare, riduce il reflusso fino al 94% ed accelera il flusso fino ad oltre il 50 %. Nei casi con alterazioni venose gravi ed irreversibili anche l’elastocompressione fornisce risultati modesti, ma aiuta in modo significativo a ridurre il peggioramento ed il rischio di trombosi.
LE CALZE….
- Rappresentano il migliore supporto terapeutico per la cura, la chirurgia, i trattamenti endovascolari e la scleroterapia delle malattie delle vene. Costituisce il provvedimento essenziale nella cura dei linfedemi (gonfiori di origine linfatica) a medio-lungo termine.
- Migliorano la qualità di vita quotidiana nei soggetti sintomatici
- Nelle forme croniche è necessario adattarsi all’elastocompressione permanente